Quanto si recupera dopo un ictus?


Sapere quanto si può recuperare dopo un ictus è
una delle prime domande alla quale si esige una risposta,

purtroppo è una di quelle domande alla quale anche i professionisti  rispondono con difficoltà.

Proverò io a darti una risposta anche se non è semplice, infatti questo è uno degli articoli che mi ha messo più in difficoltà.


In questo articolo inoltre, proverò a rispondere anche alle
altre 2 domande strettamente connesse col "quanto si può
recuperare" e sono:

-- Dopo quanto tempo dopo l'ictus si può recuperare?

-- Ha senso pensare alla riabilitazione dopo tot anni?


Queste sono le domande alle quali mi trovo più
frequentemente a rispondere alle email che ricevo tutti i giorni.

Quanto si può recuperare dopo un ictus?

Come sai nelle ore successive ad un Ictus, a volte non si è nemmeno certi che 
lo sfortunato colpito,  possa addirittura sopravvivere

per questo il professionista prepara la famiglia anche a
l'eventualità più drammatica, quindi la prima risposta a questa domanda è abbastanza grave.

Nei giorni successivi all'ictus, quando nei casi favorevoli la
situazione clinica si stabilizza, i familiari ripropongono questa
domanda, ed il professionista in genere tampona, facendo presente la gravità della situazione e la fortuna che il caro sia sopravvissuto.

Ogni ictus è un mondo a se, ed ogni situazione è
esclusivamente individuale, quindi quello che ti racconto devi
prenderlo con intelligenza.


In seguito il professionista dirà che se ci sarà
un recupero rapido
entro le prime settimane allora la situazione
sarà più favorevole,


mentre se la paralisi persiste per più tempo, allora le possibilità di
recuperare un movimento autonomo saranno minime


in quelle stesse situazioni si sentono frasi del tipo " il braccio è morto, non ci sono speranze", "la mano è andata", 

per la gamba ed il cammino invece le prognosi sono generalmente più favorevoli, ma anche su questo argomento dovremo fare delle precisazioni...

Personalmente non sono un amante del termine "morto" quando i miei pazienti mi raccontano questa frase, con tristezza penso che l'unica cosa "morta" in quelle circostanze è la nostra capacità di voler cambiare le cose.



Se il recupero post ictus è così difficile è colpa nostra che lo studiamo tutti i giorni e che dovremmo trovare delle soluzioni
sempre più efficaci
per offrire una maggiore speranza a chi è stato miracolato da una parte a sopravvivere ad un ictus,
ma sfortunato dall'altra ad averlo subito.

Quando i miei pazienti mi raccontano di aver sentito questa frase "il braccio è morto" gli faccio vedere sempre questa foto che porto con me nel cellulare, è di Berardo un mio paziente che in una nota clinica di Berlino oltre a dirgli che il braccio era "morto" gli hanno detto che avrebbe avuto anche una aspettativa di vita di non superiore ad un un anno e mezzo.


quella con la quale sta scrivendo il mio nome è la mano che doveva essere morta,  ora sono passati 3 anni dall'ictus e lui ha 81 anni,
mi dice sempre che vorrebbe tornare a Berlino a fargli vedere a quel medico la sua mano...

Ora però fai attenzione, ti racconto questo aneddoto di
Berardo, non per dirti che tutte le situazioni possono avere questo
esito, sicuramente il caso di Berardo è particolare, ho
avuto la possibilità di lavorarci personalmente per molto
tempo, probabilmente la lesione che ha ricevuto si prestava
positivamente e tanti altri fattori difficili da mettere sul piatto
della bilancia,


scrivo di Berardo perché anche a lui
è stato detto che il braccio era morto
e che non si sarebbe
alzato della carrozzina, mentre ora svolge alcune attività
con la mano e cammina (ancora non sono del tutto soddisfatto del suo cammino), ma continua a migliorare e lavorare con entusiasmo.

Quanto si può recuperare?


Ogni situazione va considerata a se e ci sono delle valutazioni da fare:


-- Ogni ictus danneggia il cervello di chi lo riceve in modo diverso


-- Ogni persona che subisce un ictus è diversa dall'atra

Quindi il professionista che si trova di fronte ai referti del paziente
non è sempre in grado di offrire una previsione coerente,


pensa che al momento ho 2 pazienti, uno che ha una lesione al cervello grande come la testa di uno spillo, pochi millimetri, mentre l'altro ha una lesione davvero estesa che coinvolge quasi mezzo cervello,

Sta recuperando più rapidamente proprio al paziente con il danno più esteso. 
Quindi pronunciarsi è davvero difficile.

Quello che spesso ripeto ai miei pazienti è questa frase
alla quale tengo molto e sintetizza il mio pensiero su questo argomento:
" non so dirti quanto recupero esatto la natura abbia messo a disposizione per te, quello che so dirti è quello che va fatto per poter sperare di raggiungerne il più possibile" 

Infatti dopo un danno abbiamo un recupero potenziale che la Natura ci mette a disposizione, ma per raggiungerlo al massimo è necessario fare le scelte giuste,

non si tratta infatti di QUANTA fisioterapia
bisogna fare, il punto è QUALE fisioterapia fare per pensare
di raggiungere tutto quello che la natura ci ha messo disposizione.


Per farti un esempio non raggiungerò lo stesso recupero se
farò 1 ora di ippoterapia al giorno piuttosto di effettuare 1ora di riabilitazione neurocognitiva (metodo Perfetti) al giorno, i risultati saranno indubbiamente diversi.

Non raggiungerò lo stesso recupero che ho a disposizione
facendo 1 ora di rinforzo dei muscoli al giorno di quanto ne potrei
raggiungere con una ora di riabilitazione neurocognitiva.

Quindi  tieni a mente che, NESSUNO saprà dirti con
esattezza quanto si può recuperare dopo un ictus,

e veramente POCHI sapranno dirti invece con esattezza cosa bisogna fare per raggiungere il recupero potenziale che a ognuno di noi spetta.

Purtroppo non c'è una scelta unica seguita
da tutti, navighiamo infatti in un mare di confusione, quindi la scelta deve essere fatta in modo consapevole e deve basarsi sulla
ragionevolezza
di quello che ti viene raccontato.

Tutto il recupero che otterrai, sarà il risultato del
rimodellamento del tuo cervello, intendo dire che l'ictus ha
danneggiato alcune aree
del cervello e con esse le funzioni cognitive collegate, per recuperarle bisogna fare esercizi
per riorganizzare le funzioni alterate
.

Per fortuna il cervello è un organo plastico, voglio dire
che è un organo che è in grado di modificarsi sulla base delle esperienze che vive.


Se ci pensi, quando vuoi imparare a suonare il pianoforte, sarà più facile se un insegnante ti insegna le note la musica i suoni e la tecnica o pensi che tu possa imparare se fai solo esercizi di rinforzo per le dita?

In questo caso si parla di apprendimento, dovrebbe essere lo stesso anche quando si parla di recupero

Dopo quanto si può recuperare?  
Ha senso parlare di riabilitazione dopo un tot di anni ? 

Rispondo in breve perché mi sto dilungando troppo:

Chiaramente nei primi 2-3 anni in seguito all'ictus, i miglioramenti
saranno più evidenti ( sempre in base a quello che si fa...),

mentre nei periodi successivi i miglioramenti saranno più graduali,
ma ricordati Berardo, ha 81 anni e dopo 3 anni dall'ictus, ancora ci godiamo i piccoli miglioramenti che rendono la qualità di vita sempre migliore.

Credo che però il punto sia un altro, abbiamo detto che il cervello è plastico e può sempre imparare e migliorare anche se con il passare degli anni sempre in modo più graduale, allora senza dubbio è sempre opportuno puntare a migliorare la qualità di vita e
avvicinarci a quel recupero che la natura ci ha messo a disposizione.

Risorse Utili


Libro InteraMente

Nel mio libro InteraMente ho dedicato molte pagine a questo argomento, in particolare c'è un capitolo che ho intitolato "Domanda da un milione", è naturale che questa sia la domanda più frequente e alla quale vogliamo ricevere risposte chiare. Se ti va di approfondire l'argomento lo puoi trovare su Amazon tramite questo link https://www.amazon.it/dp/B08NDRD6HH 



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52 commenti:

Vorrei che si parlasse dell'ictus che provaca la disfagia. Mio padre dopo 6 mesi non riesce ad ingoiare niente. Però con la fisioterapia qualcosa sta migliorando. ho speranze?

Le sue informazioni sono molto utili e interessanti. Mio marito è stato colpito da ictus nel mese di agosto;ha recuperato molto bene tutta la parte destra ma permane ancora l'afasia anche se ci sono notevoli miglioramenti.Parlerete di questo problema?Grazie Angela

Purotroppo anche mia mamma, non così anziana, ha avuto un ictus con conseguente afasia, potete trattare l'argomento?
i vostri articoli sono sempre molto interessanti!
grazie

Spero di poter leggere altri argomenti e relativi esercizi sul recupero dell'arto superiore, al momento (sono passati 3 mesi dall'ictus) mia madre non ha segni di spasticità o ipertono, anzi direi flaccidità del braccio e poca forza sopratutto del polso, mentre non riesce ancora a chiudere del tutto la mano...

Vorrei sapere quali sono le strategie più efficaci per contrastare un forte ipertono(in estensione) e i riflessi associati in un uomo di 86 anni affetto da emiplegia sn da circa 2 anni.Come posso insegnargli a controllare le reazioni abnormi dei sui muscoli che da 2 mesi circa ne ostacolano anche la deambulazione.Ringrazio per la cortese attenzione.

Esiste una scala di valutazione per i postumi di ictus cerebri?Come si stabilisce il percorso terapeutico ad persona per esempio per 2 emiplegici con caratteristiche diverse?

Posso sempre contare sull'ETC, anche quando il livello cognitivo di una persona colpita da emiplegia è offuscato per esempio da patologie degenerative come le demenze?

Rispondo ai due post riguardanti la spasticità,

È un fenomeno patologico pertanto la sua assenza è un elemento da valutare positivamente nella maggiorparte dei casi, sopratutto se come si intuisce dalle tue parole ci sono comunque alcuni movimenti, ora sarebbe saggio non tentare di rinforzarlo e di continuare a lavorare sul reale problema di tua madre che è l'alterazione dei processi cognitivi che permettono l'organizzazione motoria.


Mentre per il familiare dell'uomo di 86 anni, direi che stai già sulla strada giusta giusta, infatti hai usato il termine "insegnare", hai dunque maturato già l'idea che la reazione abnorme alo stiramento non é un problema diretto ei muscoli, ma un segno di disorganizzazione che va curato attraverso nuove strategie di apprendimento, infatti la sua comparsa è il risultato della carenza del supporto cognitivo di una adeguata attenzione e percezione, direi quindi che gli esercizi più adatti siano quelli dove il paziente debba stimolare la sua attenzione nei confronti del corpo e attivare la sua percezione e non c'è miglior modo per insegnare che quello di proporre ei problemi adeguati, in questo caso si devono trattare di problemi conoscitivi come quelli previsti dal Metodo Perfetti o Esercizio Terapeutico Conoscitivo.

In merito alla scala di valutazione direi che il miglior modo per cucire su misura il trattamento a ciascun paziente emiplegico, sia quello di stilare una osservazione che comprenda gli elementi del suo profilo cognitivo, come usa l'attenzione, come usa la memoria, come risolve i problemi ecc.e quali sono le sua possibilità di modificare le sue problematiche magari grazie agli esercizi proposti, In questo modo avrai di fronte a te un quadro unico che necessiterà di un piano di trattamento unico.

Per la domanda sulle demenze, mi chiedo di fronte ad un problema di lesione cerebrale e degenerazione cognitiva quale altra alternativa sia possibile all'esercizio terapeutico conoscitivo che ha come suo pilastro il recupero del movimento attraverso l'attivazione guidata dei processi cognitivi, chiaramente la difficoltà sta nel proporre le esperienze di difficoltà adeguata alla possibilità del paziente, in questo caso semplici ma comunque stimolanti.

dopo ictus ischemuico mi e' rimasto un ipertono al piede e un po' alla mano cosa posso fare?

Evitare le attività che lo aumentano, come sforzi eccessivi e prolungati ed ovviamente iniziare con la riabilitazione neurocognitiva.

Molto interessante come sempre,volevo aggiungere che sto trattando una signora che da due anni e mezzo era immobile,forse per esercizi errati,forse per scarsa motivazione,forse per mille altre cose........in due mesi di lavoro volontario sta migliorando in modo sorprendente ,reagisce tanto come se il suo sistema nervoso stesse solo aspettando.....,credo fermamente che questo modo di affrontare il recupero sia quello giusto!!!!!!! Ogni tuo consiglio e'preziosissimo,grazie di nuovo.Lorena

Grazie a te Lorena, il feedback di una addetta ai lavori è sempre molto importante
grazie

Buongiorno dottore! Mio nonno ha 86 anni ed ha avuto da circa 10 giorni un'ischemia cerebrale che gli ha portato la paralisi della parte sinistra del corpo e quella parziale della lingua. In più circa un anno fa, ha avuto degli infarti ed ha subito un'angioplastica. Ci sono a suo parere, possibilità di recupero? Se si, quali sono i tempi? Il percorso riabilitativo va fatto in qualche struttura specializzata oppure va bene anche privatamente tramite un fisioterapista?
Grazie per la cortese attenzione.

L'età per me non assume mai un dato rilevante per costruire il recupero, detto questo trascorsi i primi giorni in ospedale ci dovrebbe essere un ulteriore periodo in una struttura convenzionata di riabilitazione, utile anche per la gestione di tipo infermieristico che spesso si necessita, dopo di che potete continuare anche in casa.

Mio marito(56anni) ha avuto un'emorragia celebrale di 12mm circa che lo ha colpito nella parte dx della mano e della gamba con qualche problema anche al linguaggio. Dopo un mese di fisioterapia ha recuperato l'aspetto originario ma ha ancora qualche problema di linguaggio e una stanchezza cronica che si ripercuote agli arti. Volevo sapere se è normale.Grazie

Più che normale potremmo dire compatibile con l'evento che ha subito, se ha migliorato tanto in un mese nessuno ci vieta di sperare con altrettanto buon lavoro non possa ridurre ulteriormente tali sintomi. a presto

mi scusi,volevo chiederle se questa metodologia può essere utile anche in caso di ictus emorragico.Grazie.Diana

Cara Diana, si non c'è distinzione, si tratta comunque di un insulto cerebrale che necessita di riabilitazione neurocognitiva

Mia sorella, 60 anni, dopo 2 mesi ha recuperato parecchio ma ha ancora qualche problema con la mano sinistra e con il linguaggio. Fino ad ora ha collaborato bene ma adesso tende ad impigrirsi e a rimandare a dopo o a domani o alla settimana prossima. Succede a molti o dobbiamo preoccuparci? Grazie!

Se in 2 mesi ha avuto tutti questi progressi è un peccato non battere il ferro adesso, aiutatela a motivarsi a procedere nel recupero

Mio ragazzo ha 43 anni ,un mese fa ha subito un ictus , medici hanno detto al inizio che ha un ematomo al cervelletto, adesso dicono che è una trombosi arteriosa, comunque dopo 2 settimane e stato trasferito dal reparto di neurologia stroke in ortopedia per riabilitazione, dopo 2 settimane di riabilitazione a cominciato a fare qualche passo da solo, però ancora a giramenti di testa , e disturbi di vista al occhio sinistro, medici ancora non dicono nulla di concreto.
secondo lei dottore e possibile un recupero completo?

Ancora prima del recupero completo, meglio pensare sul mettersi sulla strada giusta per ottenere il miglioramento graduale tappa dopo tappa, ho scritto un articolo su questo modo di pensare al recupero Recupero a tappe

Dottore buona sera. Mi scusi volevo chiederle delle cose! Mio padre (66 anni) a settembre è stato colpito da un ictus celebrale ischemico. Ha la parte destra paralizzata, ha avuto una tracheotomia e disfasia sul deglutire. Dopo 5 mesi e tante lamentele nostra nella clinica riabilitativa dove è ricoverato, gli è stata tolta la tracheo. Quindi respiro spontaneo, ingoia anche se tutto frullato. Adesso volevo chiedere se è possibile che lui possa tornare a mangiare masticando e soprattutto in che modo! E soprattutto dove possiamo rivolgerci per una buona riabilitazione anche privata in Toscana.. O qualcuno che attua i suoi metodi.. A breve tornerà a casa. Grazie mille

Buona sera Dottore,mio fratello di anni 61 e'stato colpito da ischemia e nella notte ha avuto una paresi al lato destro in piu' non parla.sono passati 53 giorni,e'in un centro di riabilitazione adesso comincia a camminare ma non da solo.gentilmente mi puo'rispondere.riuscira'a parlare e muovere il braccio?cordiali saluti

La riabilitazione neuro cognitiva nelle videolezioni su emiplegia dex può essere utile per pazienti disfagici con tracheo?

Salve due anni fa mia mamma ha avuto un ictus, per fortuna e stato superficiale.
Ora vorrei facesse riabilitazione

Valerio, come sempre, e' stato chiarissimo. Non esiste un ictus uguale ad un altro perche noi tutti simo diversi anche nell'approccio al recupero post ictus. Ci vuole molta ostinazione. In molti casi si fanno 5 passi avanti e dieci indietro, ma poi...si migliora. La mia esperienza non e' stata invasiva come altre che leggo, ma comunque la gamba sinistra e' restata insensibile per circa due anni, ora, mi sta dando dei segnali incoraggianti, ma se mi fossi depresso prima non sarei mai arrivato a vedere questi miglioramenti. Si l'ictus nasce dalla testa e con la testa si risolve ma...niente fretta eh!

Salve,
Mio padre (72 anni), è stato colpito da un ictus in seguito ad un embolo partito dopo 10 giorni da un intervento chirurgico (triplo bypass).

E' stato in terapia intensiva per circa 1 mese dove ha rischiato seriamente la vita, la lesione al cervello a colpito gran parte dell'emisfero dx ed è stata evidenziata una piccola lesione al bulbo che gli ha causato problemi respiratori che in terapia intensiva dopo l'estubazione lo portavano ad arresti cardio respiratori e quindi intubazioni d'urgenza .

Successivamente è stato in un centro di riabilitazione neurologica per circa 3 mesi,
ha superato questo problema e ha recuperato parzialmente le capacità motorie (riesce a camminare con l'aiuto del girello), ha subito tracheotomia e pec perchè non riesce a deglutire , sembra una disfagia insuperabile . Ha una produzione eccessiva di muco che riesce ad espellere solo tramite la cannula della tracheotomia.

Esiste un centro specializzato che possa trattare in maniera efficace queste patologie ? Se si riusciesse a recuperare la deglutizione migliorerebbe l'alimentazione la speranza e la voglia di migliorare.

grazie in anticipo
Ernesto

Salve,stamattina mio padre ha avuto un ictus...il corpo è ok,ma quando parla dopo un po' perde il filo del discorso o gli si crea confusione in testa.Io ho pensato ad un attacco ischemico transitorio,ma c'è chi pensa ad un vero e proprio ictus ischemico...la tac inizialmente non ha rilevato coaguli nelle vene...ma potrebbe evidenziarsi l'ostruzione nei giorni successivi con una nuova risonanza. T.I.A. o ictus ischemico?Grazie e buona notte.

Buonasera mio marito colpito da ictus ischemico cerebrale media l'aspetto motorio è discreto cammina molto bene la mano sinistra a fatica l'aspetto più invalidante in questo momento è il neglet che ancora non abbiamo capito che margine abbiamo di miglioramento.ci può aiutare?grazie.

Buona sera Dottor Sarmati.
Mi chiamo Chiara. Volevo chiederLe un consiglio riguardo le condizioni di mia nonna.
Mia nonna ha 89 anni e purtroppo quest'estate (il 7 Agosto) ha avuto un ictus all'emisfero sinistro.
Adesso si trova in ospedale, allettata e con entrambi gli arti destri paralizzati. Ogni giorno fa fisioterapia e logopedia (almeno così ci dicono in ospedale).
Fino a poco tempo fa il braccio destro era "ipertonico": di fatti era nostra cura sistemare sempre la mano aperta, posizionandola sull'addome per evitare che si irrigidisse irrimediabilmente.
Da qualche giorno però, mi sono accorta che il braccio di mia nonna è "Ipotonico". Ovvero è completamente flaccido e non presenta nessun tipo di resistenza.

Da quì la mia domanda:
- Perchè il braccio nel giro di qualche giorno è passato da Ipertonico ad Ipotonico?
- E' un peggioramento?
- Da cosa è dovuto? Forse da una scorretta fisioterapia? oppure da ore di fisioterapia insufficienti?
- Si poteva evitare questo cambiamento di stato?
- E sopratutto.... la cosa che mi preme maggiormente sapere: E' REVERSIBILE??? La prego, risponda al più presto. Non so a chi rivolgermi. In ospedale non dicono mai nulla. Non spiegano mai niente e ho la netta sensazione che non sappiano neanche loro cosa stiano facendo.
Cordiali saluti.


Ps. Non so se può essere di aiuto sapere questa cosa ma... mia nonna tutto il tempo che sta a letto (quando non si trova in sedia a rotelle) tende a coricarsi girata sempre su un fianco (quello destro) caricando tutto il suo peso sul braccio già danneggiato dall'ictus. Può essere una causa?

Non ci sono commenti perché sono ignorante in materia. Ciò che è certo è che mia figlia 52 anni è ricoverata in Spagna in un centro riabilitativo, dopo essere stata in un centro di terapia intensiva per una emorragia celebrale nel cerebrospinale. Dopo quasi un anno esattamente 11 mesi non parla non si muove apre gli occhi qualche volta sorride. Ha il drenaggio del liquido celebrale internamente, ha la tracheotomia, la PEC perché non deglutisce, il catetere per urinare, le fanno un clistere ogni 10 giorni per evacuare. Non è una situazione tragica.

Mi correggo è una situazione tragica

Mi correggo è una situazione tragica

Salve, mia madre, di 67anni,tre mesi fa ha avuto un ictus ischemico, dopo esser stata ricoverata all'ospedale giglio di Cefalù nel reparto di riabilitazione, ha avuto un secondo ictus emorragica, hanno continuato a farle fare fisioterapia prima che l'emorragia fosse riassorbita, per quanto riguarda la logopedia ha iniziato quasi un mese dopo il primo ictus, incontrato la neuropsicologia due volte dopo due mesi dal ricovero,su richiesta, fatto una tac dopo il ricovero due settimane dopo e il primario ha detto espressamente davanti a mia madre , che da segni di comprensione quando riesce a mantenere l'attenzione, che poteva recuperare 80% dalla gamba destra , 30%dal braccio,10%linguaggio. Cosa che non mi è molto chiara è che invece di recuperare ha perso quel minimo di movimento dal braccio per il periodo di permanenza lí e della gamba.alla fine è stata dimessa perché la paziente per loro non volEva collaborare. Adesso si trova in un altro centro e sta recuperando molto più in fretta, ha iniziato a salutare a rispondere "va bene" ad alcune Domande , contare anche se non correttamente e reagire ai nostri stimoli come cantare canzoni a lei care, non perfettamente. Questo riassunto lho fatto leggendo ciò che ha scritto e su come il suo paziente ha recuperato successivamente cambiando medICI. Ma mi chiedo, durante un'emorragia è appropriato continuare la fisioterapia? Se inizia a dire parole e a volte brevi frasi del tipo"ma che devo dire?" Come stimolo a una mia domanda cosa volevi dire, possiamo affidarci sempre a quel famoso 10%di re userò linguaggio? È normale che non vuole toccato il braccio perché accusa dolore?
Scusi lo sfogo,ma volevo o condividere con altri familiari l'esperiEnza avuta a Cefalù perxhe c'era stata caldamente raccomandata come tra i migliori in sicilia ma una volta lì abbiamo avuto problemi non solo noi ,ma tanti altri pazienti

grazie per i suoi interessanti articoli dottor Sarmati.
Sono stata colpita da ictus ad agosto 2017 all'età di 67 anni, senza fattori di rischio tranne pressione a volte alta, con paralisi della parte sinistra. Un neurologo dell'ospedale dove fui ricoverata disse a mia figlia che il braccio non avrebbe recuperato visto l'estesa dell'emorragia. Sorprendentemente riuscii a sollevare un po' il braccio e muovere la mano a un mese dall'evento. Sono passati 6 mesi e grazie alla fisioterapia, forse botulino anche, taping, sono nettamente migliorata. Ieri sono riuscita a sfogliare una rivista con la mano sinistra, in piedi davanti al tavolo! La fisioterapista mi ha in effetti consigliato di fare esercizi a casa e di stare in piedi circa un'ora al giorno, in momenti spezzati ovviamente.
Buona serata.
Moniek

E' vero, quella del recupero post-ictus e' la domanda che tutti indistintamente si pongono nella situazione di fattispecie. Me la sono posta anch'io a suo tempo. Quanto, quando, come.Dopo 14 anni e varie peripezie già illustrate, in precedenza, posso dirmi abbastanza soddisfatto dei risultati. Tuttavia il confronto con la "normalita' e' sempre presente. Ipertono, parestesie, difficoltà nel cammino, mano "morta" e tendenzialmente chiusa, sono all'ordine del giorno, nonostante pompa al baclofen, interventi di miotomia vari ecc.... Ad aggiungersi ora spalla destra che vittima dell'uso del bastone ora si e' arresa con importanti problematiche di sversamento di liquido sinoviale che provoca costante dolore a volte insopportabile. Insomma via un problema sotto l'altro. Inevitabile? Temo di si. Un tunnel senza via d'uscita dal quale anziché cercare di venir fuori forse meglio pensare di arredarlo.

Salve...cerco delle risposte confortanti per provare a tirare su il morale a mio fratello gemello..ha 39 anni e due gg fa ha avuto un ictus...è in ospedale ,si muove ma nn parla ..io vorrei capire e sapere se ha possibilità di riprendersi del tutto visto anche la giovane età..sapete voi darmi una risposta.i medici dicono che é stato colpito in forma lieve.lui ha già subito due interventi per sostituzione valvola mitralica e aortica..quando ha avuto l ictus i livelli d cumadin erano molto bassi..che conseguenze si trascinerà? È un ragazzo forte .ma lo sento demoralizzato .come posso aiutarlo

Buongiorno mio padre 77 anni è un BPO e a dicembre un ictus gli ha colpito la gamba destra, Ha fatto fisioterapia ora sta prendendo un miorilassante per i muscoli la gamba destra un po la piega ma non va oltre perché sente dolore è poco collaborativo dorme parecchio e di notte spesso non dorme .Non sappiamo più come smuoverlo perché si è adagiato alla sua situazione e non vuole mai alzarsi dal letto più di 15 min non sta seduto sulla sedia.

Buonasera dott.Sarmati vorrei capire da lei l'aspettativa di vita di una persona che ha subito un intervento per ma (malformazione arterie venosa )ed è stata lesionata all'emisfero sinistro del cervelletto ora vive con atassia lato sinistro del corpo gamba,braccio di sinistra e tronco.grazie Santina

Faccio correzione di quanto scritto sopra MAV (MALFORMAZIONE ARTERO VENOSA) C.Saluti Santina

Buongiorno,mia suocera è stata colpita da un' ictus con conseguente emiparesi destra nel mese di Agosto; ha recuperato molto la deambulazione e l' uso del linguaggio ma per quanto riguarda la mano destra, al momento muove solo il pollice e pochissimo il medio. Dopo la fisioterapia in ospedale, ha effettuato 18 sedute presso l' Asl con cadenza bisettimanale ma purtroppo al momento gliene sono rimaste più solo 6; vorrei tanto poterla aiutare per il recupero della mano, chissà se mi potrebbe dare qualche consiglio? Grazie molte

Salve mia moglie a soli 46 anni e stata colpita da un ischemia del 4 novembre 2018 .danni fatica a camminare parlare deglutire (disvalgia) .per il momento riesce a fatica a mangiare pappette omogeneizzati pure ecc (semiliquidi) adesso dovrebbe iniziare la terapia di recupero della logopedista ma so già che le speranze di miglioramento sono minime .se qualcuno a dei buoni consigli sono da me ben accetti grazie Maurizio

Grazie di cuore per tutti i chiarimenti !Lei non solo è un eccellente professionista ma ha una grande umanità!

Salve, a 66 anni ho avuto un'emorragia celebrale che mi prese la parte sx del cervello adesso ho 71 il braccio e la gamba dx hanno migliorato molto cammino e sono autonomo ma quando mi alzo in piedi mi gira la testa e da sedere niente, dammi un consiglio Valerio, cosa può essere questo disturbo.

Buona sera DOTT. Sarmati,
sono Pino ho 73 Anni il 20 gennaio del 2018 sono stato colpito da un Ictus celebrale ischemico, cammino pianino con il bastone e in casa anche senza, però ho il braccio sinistro lo alzo fino al punto vita, invece la mano riesco a muovere solo il Police.
Io abito in provincia di Torino, vorrei fare le terapie del "Metodo Perfetti" esiste un struttura in Piemonte? O una regione più vicina. Grazie mille

Buongiorno...mi sono appena ritrovata qui nella mia ricerca su Internet inerente alla sindrome di g.barre' di cui é affetta mia madre da luglio..a giorni torna a casa e dovremmo occuparci con fisioterapisti privati della sua riabilitazione alle mani e gambe..ma ho notato che mia madre ha perso la consapevolezza del suo corpo nello spazio..e cosi ad intuito mi sono messa a cercare "riabilitazione neurologica cognitiva"...e sono arrivata a voi... Tutta la mia stima per lei dottore e per il suo progetto..ma ora mi chiedo.. Tutto questo é utile anche per la guillian barre?? Grazie per l attenzione

La mamma di 78 anni ha avuto una 2. ischemia. La prima le aveva concesso di muoversi bene ma la parola non c'era e dopo 50 lezioni di logopedia aveva recuperato bene. Ora è sulla sedia a rotelle (o divano) e senza parola. La parte dex era paralizzata. La gamba tiusciva a muoverla già in ospedale ed il braccio no. Un infermiera disse che non lo avrebbe recuperato. Dopo 2mesi fa 10 m accompagnata ed il braccio lo alza. La mana ci stiamo lavorando coi massaggi. Mai mollare: amare, seguire i consigli solo positivi, assistere e motivare tanto. Tutto é possibile.
Grazie per il social UTILE!!!!!

Sera Dottore. Come mai la gamba recupera mentre il braccio Anzi la mano non ne vuole sapere di migliorare.

Viglio segnalare che ho avuto ictus nel dicembre 2016 ed ho fatto fisioterapua in palestra fino a giugno 2021. Poi, visto che il braccio e la mano non venivano presi in considerazione, ho cercato in rete se esistesse una fusioterapua più mirata.
Ho per mua firtuna scoperto il metodo Perfetti e da poco ho intrapreso un nuovo percorso con una fusioterapeuta neurologica.
Bellissimo. Peccato non averci pensato prima. Ma sto avendo molte soddisfazioni. Consiglio caldamente questo percorso. Io sono a Piacenza.

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