Recupero Post Ictus del movimento della percezione e del sé corporeo



Questa è la storia del recupero post ictus di un mio paziente, Michele, la ritengo molto significativa per spiegare alcuni aspetti importanti sulla Riabilitazione neurocognitiva e la plasticità del cervello dopo un ictus

Michele è stato uno dei primi pazienti della mia carriera che ho avuto la fortuna di trattare e che ha rappresentato una delle esperienze più significative della mia professione

Michele che all’età di 13 anni aveva avuto un ictus devastante che ha coinvolto gran parte del cervello e del cervelletto, all’arrivo in clinica si presentava come uno di quei pazienti che vengono definiti in genere “non collaboranti” e che spesso non vengono trattati a causa della loro gravità.

L’impatto nel vederlo è stato forte, stava riverso sulla carrozzina con il capo chino e quasi sempre assopito. 
Erano passati già due anni dall’ictus ed ancora si trovava in quelle condizioni. 
Lavorare con Michele, un ragazzo così giovane e così grave è stata una esperienza davvero coinvolgente dal punto di vista emotivo, ma il recupero che ha dimostrato è stato straordinario

Per raccontarti il percorso di Michele utilizzerò alcuni suoi autoritratti che sono lo specchio della sua percezione di sè e da questi abbiamo la possibilità di vedere come il suo cervello si sia modificato attraverso gli esercizi di riabilitazione neurocognitiva che mese dopo mese modellavano la sua percezione il suo movimento ed i suoi processi cognitivi

Ci sono volute alcune settimane prima di poter ottenere una partecipazione significativa, ma giorno dopo giorno Michele sembrava sempre più presente e sveglio ed era una sorpresa scoprire gradualmente la sua personalità

Iniziai a chiedergli un disegno di sè, di come si vedeva e come si sentiva e questa è stata la sua prima “opera d’arte”. 
Questo non è solo un disegno di un ragazzo con problemi motori, ma è un disegno che ci permette di accedere ad alcuni tratti del suo corpo vissuto e ci dimostra molte delle sue difficoltà di percepire il corpo



Non è certamente un caso che abbia disegnato il suo corpo a “pezzi” come se il suo corpo percepito fosse disgregato, che i suoi piedi avessero un evidente perdita di rapporto con il suolo ed un braccio sinistro così diverso dal destro. 

Ne parlerò in un altro articolo, ma ti anticipo che un’altro dei pilastri della riabilitazione neurocognitiva, interpreta il corpo come una vera e propria superficie recettoriale

Cosa significa il corpo come superficie recettoriale per il metodo Perfetti? 

Significa che nel nostro cervello vengono proiettate tutte le informazioni provenienti dalle nostre superfici recettoriali come ad esempio le informazioni visive dalla retina che trovano la loro rappresentazione nella corteccia cerebrale dei lobi occipitali, le informazioni olfattive ed uditive che trovano la loro rappresentazione nei lobi temporali. 

Ebbene anche il corpo è rappresentato nel cervello, nei lobi parietali e l’integrità di tali rappresentazioni permette l’organizzazione del movimento.

E' per questo che dopo un ictus abbiamo paralisi e difficoltà di movimento, non di certo per un problema dei muscoli! 

I disegni di Michele ci aiutano a capire come gli esercizi di riabilitazione neurocognitiva gli hanno permesso di riorganizzare le sue rappresentazioni cerebrali del suo corpo. 
Dopo questo disegno ho continuato a chiedergli un autoritratto al mese per voler valutare eventuali modifiche durante il corso della riabilitazione. 

Ho preparato un video dove è possibile vedere il susseguirsi dei disegni in concomitanza con i miglioramenti che dimostrava Michele: nel cammino nei movimenti dei suoi arti superiori, della sua percezione e soprattutto della sue capacità cognitive. 



Gli elementi fondamentali per il recupero di Michele, sono stati diversi, ma vanno sottolineati perchè purtroppo allo stato attuale sono degli ingredienti che spesso non vengono utilizzati per il recupero post ictus.

Utilizzo della Riabilitazione Neurocognitiva: ormai spero che sia ovvio che dopo un ictus cerebrale o comunque un danno che colpisca il cervello, la riabilitazione deve coinvolgere i processi cognitivi e le funzioni cerebrali anzichè i muscoli. 

Tempi e modalità di trattamento: a quel tempo mi trovavo a lavorare nella clinica del Prof. Perfetti, una realtà incredibile dove ho avuto la possibilità di trattare Michele per molti mesi, senza pressioni sui tempi e in un ambiente di grande fermento scientifico. 

Riabilitazione in Famiglia: la madre di Michele, una delle donne più straordinarie che abbia mai conosciuto, mi aiutato incredibilmente imparando molti esercizi che lei stessa eseguiva con Michele. Il suo supporto nel lavoro è stato determinante per i risultati che Michele ha ottenuto durante il suo percorso di recupero post ictus.

Questo è l'ultimo disegno che ha fatto Michele, nel video c'è il ragionamento riguardo le evidenti modifiche rispetto al primo.








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