-- EMIPLEGIA DESTRA

L’emiplegia destra è una conseguenza dell’ictus che va distinta dall’emiplegia sinistra, non solo per il lato in cui si manifesta la paralisi, ma anche per le sue caratteristiche specifiche.
L’emiplegia destra è il risultato di un ictus cerebrale e conseguente danno dell’emisfero sinistro del cervello, essendo il controllo del corpo incrociato, anche se come vedremo più avanti quando parleremo dell’Aprassia, il discorso è più ampio.

L’errore che spesso viene commesso nella riabilitazione post ictus è quella di offrire una terapia  NON specifica per emiplegia destra ed emiplegia sinistra e ancor di più, approfondendo nello specifico il Metodo Perfetti, ci renderemo conto che ogni paziente emiplegico, ha bisogno della SUA specifica e personale riabilitazione.

Cosa hanno in comune Emiplegia destra ed Emiplegia sinistra?
A prima vista il grande elemento in comune tra emiplegia destra ed emiplegia sinistra sembrerebbe la  spasticità. Quello che non appare evidente però è che l’emiparesi, origina da una alterazione dei processi cognitivi diversa. Ti ricordo infatti che il movimento è reso possibile grazie alla complessa organizzazione dei nostri processi mentali.
Ti suggerisco di interpretare il movimento ed il comportamento, come solo la punta dell’iceberg dove al di sotto risiede una vera e propria montagna sommersa di processi mentali e cognitivi ben organizzati che ne permettono l’espressione. 
Ovviamente un ictus cerebrale danneggiando il cervello, altera proprio la capacità di organizzare i processi cognitivi che permettono il movimento. Si sente spesso parlare delle diverse competenze dell’emisfero destro e sinistro che partecipano con diversi contributi a quella che è la nostra motricità, il nostro comportamento ed il nostro linguaggio, quindi risulta evidente che nonostante ci siano caratteristiche in comune, tra emiplegia destra ed emiplegia sinistra ci siano certamente delle differenze.

Quali differenze tra Emiplegia destra ed Emiplegia sinistra?
Avrai sentito parlare del fatto che nell’emisfero sinistro del cervello risiede la nostra capacità di linguaggio, è vero in parte, cioè non tutta la nostra capacità di comunicare risiede nelle attività dell’emisfero sinistro, ma quella più evidente che in seguito ad una lesione dell’emisfero sinistro fa presupporre proprio una sua dominanza sulle proprietà di linguaggio. Sono proprio i disturbi del linguaggio ad essere spesso associati all’emiplegia destra: le cosiddette afasie.

Afasia
Dobbiamo considerare che il linguaggio e il movimento condividono molti processi cognitivi, per questo possiamo definire l’afasia come l’incapacità di organizzare la comunicazione.
L’afasia è un problema complesso per chi si occupa di riabilitazione e di logopedia, infatti spesso viene confusa con l’amnesia delle parole, ed erroneamente si richiede al paziente emiplegico destro di ripetere all’infinito determinate parole con la speranza che possa impararle e ricordarle.
In realtà ti anticipo che nella maggiorparte dei casi l’afasia non consiste in un problema di parole, così come l’emiplegia non consiste in un problema di contrazioni muscolari, bensì nella difficoltà di accedere a determinate regole e forme linguistiche in un determinato momento e contesto.

Aprassia
L’aprassia è una caratteristica frequente dell’emiplegia destra ed è il risultato dell’alterazione dei processi cognitivi come l’attenzione, l’apprendimento e la capacità di effettuare trasformazioni tra diverse modalità informative come linguaggio, visione e percezione. Quest’ultimo passaggio può sembrare meno chiaro, ma è lo specchio della complessità che ruota intorno al problema dell’aprassia, spesso infatti diagnosticata con difficoltà e trattata raramente con terapie specifiche e mirate. 
L’aprassia è un quadro clinico assai complesso, ci sono alcuni test che ci permettono di evidenziare alcuni aspetti dell’aprassia, personalmente utilizzo il test di De Renzi, che consiste nella richiesta al paziente di imitare alcuni gesti e sulla base della qualità della riproduzioni di questi gesti eseguiti con l’arto superiore è possibile selezionare le caratteristiche specifiche delle note aprassiche presentate dal paziente emiplegico destro. 
La particolarità di questo test che deve far riflettere è che la richiesta di imitazione è rivolta al braccio sinistro, cioè quello “sano” dove comunemente si pensa non ci siano problemi di movimento, in realtà sono evidenziabili numerosi problemi di organizzazione spaziale dei movimenti come l’omissione di alcune articolazioni in gioco nel gesto e la sostituzione o cambi di orientamento, tutte caratteristiche fondamentali per un corretto comportamento motorio. È un aspetto questo che fa riflettere ancora una volta sul fatto che l’ictus cerebrale non danneggia il braccio o la gamba, bensì la nostra capacità di organizzare il movimento in modo adeguato al contesto, visto che anche sul lato sinistro dove non dovrebbero emergere problemi in realtà sono evidenziabili tali disturbi.

Risorse Utili


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Autore 
Valerio Sarmati laureato in fisioterapia e in professioni sanitarie della riabilitazione, docente di riabilitazione neurotraumatologica al corso di laurea in fisioterapia della sapienza di Roma e al master in neuroriabilitazione.

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